Immagine 01 - Aldo Rossi
Lotus n. 68 (1991) dedicava , come in sua consolidata tradizione
monografica, il numero all’occhio dell’architetto,
una carrellata intensa di maestri per tracciare possibili sentieri
di ragionamento attorno e dentro il disegno prima dell’architettura.
Un numero ricco che parte dai carnet di Le Corbusier alle “impressioni
del sud “ di Asplund, dai taccuini di Avar Aalto ai viaggi
disegnati di Luis Kahn, dalle passeggiate rese in abaco di Rob
Krier ai guizzanti disegni biro_calligrafici di Alvaro Siza,
dalle fantastiche evoluzioni di John Hejduk alle esercitazioni
di Ettore Sottsass, chiude in ultimo con i palinsesti e stratigrafie
di Aldo Rossi; e sempre su Lotus, in altri numeri, abbiamo visto
un avvicendarsi di tessiture del Purini, i “quadri”
di Scolari, Cantafora , Minardi e le mirabolanti rappresentazioni
dei “matitari romani”.
Ricordiamo anche Domus e Modo che hanno rivelato i quaderni
di Adolfo Natalini, La Pietra e Serafini ed altri come Anfione
Zeto in ogni numero registra le sistematiche storie teorico-
illustrate di De Batté.
Immagine 02 - Francesco Venezia
Immagine
03_ Beniamino Servino
A questo si accompagnava il fiorire di gallerie di cui tra
quelle storiche ricordiamo quelle di Antonia Jannone a Milano
e Francesco Moschini a Roma, e altre occasioni come assenza/presenza
, incontri con il postmoderno, biennali & triennali che
si dedicavano al prodotto fatto a mano, insomma il disegno aveva
un grande ruolo formativo e fondativo oggi messo in penombra
dalle nuove tecniche vettoriali tese quasi sempre ad aspetti
scenografici.
Matteo Ballarin (in Anfione Zeto n. 20_ 2008) ricuce il passaggio
de “il disegno oggi” dagli anni sessanta/ settanta
e sottolinea “poche volte però è stato trattatoil
tema del disegno in quanto atto primo e fondamentale dell’architettura.
… l’architettura individua infatti nel disegno stesso
il luogo di prima definizione, precedentemente al quale è
difficile, se non impossibile, poter parlare di architettura,
e a partire dal quale gli elementi di base resteranno, grossomodo,
invariati durante tutta la durata del processo stesso.
Immagine 04_ Beniamino Servino
Immagine 05_ Ugo La Pietra
Questi ambiti rivisitati affrontano quel grande recinto dove
ritrovare teoria e principi della disciplina.
Questa posizione assunta come insegnamento da Francesco Venezia,
raccolto in “impronte” (a cura di E. Pinna ed. Electa)
dove emerge il significato dello schizzo in architettura e diviene
esperienza didattica proposta, dove l'interpretazione da parte
di studenti in termini direttamente progettuali di schizzi di
famosi maestri, mai trasformatisi in progetti compiuti.
“Solo raramente”, dice Pinna, “gli schizzi
vengono presi in considerazione per quello che essi sono in
senso strettamente compositivo: segni compiuti che con forza
primigenia o semplice naturalezza si affermano e valgono in
sé e per sé, così, nello stato in cui si
trovano”.
Parafrasando Giovanni Galli siamo sulla soglia de “le
maschere della forma”, le soglie del divenire in crescendo
dell’immaginario.
Immagine 06_ Giancarlo De Carlo
Immagine 07_ Mauro Andreini
Immagine
08_ Mauro Andreini
Nonostante il crescere smisurato del dare senso di un possibile
reale attraverso la rappresentazione del verosimile (che in
epoche precedenti si assoldavano i vedutisti, oggi i renderisti
) continua la tradizione silente del raccontare frammenti di
teoria, dove si ritrovano argomenti guardare-pensare con la
matita in mano,flussi grafici, metriche di riferimento, allusioni
e comunicazioni, metafore e citazioni, riletture della storia
in dettagli sospesi, abaco di soluzioni articolate, rivisitazioni
dello statuto del progetto, …espressione come esperienza
progettuale.
Immagine 09_ Brunetto De Battè
Immagine 10_ Brunetto De Battè
Questo scenario apre ad una lenticolare osservazione mirando
al cuore del processo teorico più che al risultato appariscente
dello straniamento o spiazzamento in nome del nuovo già
ormai già visto, ponendo la questione di una rivisitazione
del disegno come luogo della forma teorica .
Infatti è lodevole l’iniziativa di AAAItalia di
continuare a tenere le fila (che presto avra un portale di riferimento)
dei vari archivi dichiarata con il progetto espositivo dell’
Associazione nazionale Archivi Architettura contemporanea alla
11 Mostra Internazionale di Architettura_La Biennale di Venezia
2008, e lodevole anche quella parte di editoria dove apre a
“saggi disegnati” o meglio raccolte e depositi di
pensieri, veri magazzini/biblioteca del sapere fondativo del
progetto.
Immagine 11_ Davide Vargas
Immagine 12_ Davide Vargas
1) Aldo Rossi
2) Francesco Venezia
3) Beniamino Servino
4) Beniamino Servino
5) Ugo La Pietra
6) Giancarlo De Carlo
7) Mauro Andreini
8) Mauro Andreini
9) Brunetto De Batté
10) Brunetto De Batté
11) Davide Vargas
12) Davide Vargas
13) Giovanni Vaccarini
14) Giovanni Vaccarini
15) Marcello Panzarella
16) Marcello Panzarella
Immagine 13_ Giaovanni Vaccarini
Immagine 14_ Giaovanni Vaccarini
Immagine 15_ Marcello Panzarella
Immagine 16_ Marcello Panzarella
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