L'autore de "La città riconoscibile" (Raffaelli
Editore, Rimini 1999, Premio Nuove Lettere Napoli 2003) esce
con un nuovo libro dal titolo "Architettura linee e controlinee",
dove parla tra l’altro, dei recuperi dei teatri lirici
italiani (dalla Scala di Milano al Massimo di Palermo) e dei
progetti per le stazioni alta velocità (Torino, Firenze,
Roma, Napoli). Si cerca di capire perché la professione
di architetto, in Italia e altrove in Occidente, non è
più percepita come un mestiere serio, strutturale al
buon sviluppo di un Paese, ma come un servizio di lusso che
la maggior parte dei cittadini non può permettersi. Affronta
anche l’annoso problema italico dell’organizzazione
delle procedure di lavoro che ha visto e vede, all’Estero,
il successo di tante iniziative di architettura. Occorre adeguarsi
ai processi internazionali per poter ancora essere protagonisti
della nostra storia architettonica, per non assistere inermi
all’invasione del nostro mercato da parte di architetti
stranieri.
ARCHITETTURA LINEE E CONTROLINEE
di Alessandro Bianchi, pp 96, anno 2005, editore Angelo Pontecorboli
Editore, Euro 11,00
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