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Architettura e sistemi abitativi trasportabili.

La nautica come espressione italiana di innovazione tipologica.

di MATTIA CONGIA


 



L’origine della ricerca ha come presupposto la rivalorizzazione dei sistemi tradizionali di
navigazione interna e barca-casa in un prodotto altamente industrializzato e rivolto a
ricchi mercati internazionali. L’analisi fonda le radici nello studio della società globale con rilievo particolare alla tradizione nautico-abitativa italiana, coinvolgendo elementi e argomenti provenienti da diverse discipline, adottando il know how tecnologico e le tradizioni della progettualità italiana.

 

Il veicolo per l'espressione dei miei presupposti è lo yacht, alta manifestazione del lusso, inteso come luogo abitativo in cui il tempo viene vissuto in una dimensione di navigazione lenta. Un luogo che alterna mobilità ed abitabilità offrendo l’opportunità di integrare nel tessuto cittadino l’abitare-navigando riappropriandosi di spazi che la tradizione urbanistica prevedeva come nodali (i corsi d’acqua) ma che lo sviluppo
urbanistico stesso ha progressivamente abbandonato. La direzione seguita per la progettazione del layout esterno è stata quella di ispirarsi all’architettura piuttosto che fare riferimento alle tipologie di layout nautico o di ispirazione car design.


L'elemento architettonico (la tuga) è inserito in una struttura nautica (lo scafo), in cui
le differenze di linea sono evidenti ed evidenziate. Il brief progettuale ha sottolineato la necessità di ridurre gli spazi esterni a favore degli interni, introducendo il concetto di wide body (per due terzi della lunghezza della barca nella sezione maestra) e la prua destinata a sola zona tecnica per operazioni di ormeggio.

 

Questo concetto è stato introdotto anche nello sviluppo del pozzetto, andando ad aumentare il rapporto diretto con l'acqua nonostante la riduzione dimensionale. Grande spazio è dato agli interni, con la progettazione di tre ponti coperti, ognuno caratterizzato da un forte richiamo concettuale alle tradizioni abitative. L'upper deck richiama l'elemento dell'Acqua, il main deck il Legno e il lower deck il Fuoco.


Nonostante siano stati ridotti gli spazi esterni, è forte il rapporto tra interni ed esterni
favorito da ampie vetrate. La costante percezione del fiume costituisce poi, un vincolo
progettuale per ogni tipo di ambiente che mantiene il senso di barca-casa molto
marcato. Gli interni sono caratterizzati da una progettazione che favorisce i vuoti rispetto ai
pieni, con un rigore progettuale presente in tutti e tre i ponti. L'elemento generatore della disposizione interna è il cilindro immaginario creato dall'asse divano-piscina vani scale, come forte richiamo alla corte interna tipica degli seyuan, le abitazioni tipiche cinesi.


Il main deck vive dell'equilibrio tra le materie che lo compongo il legno ed il Corian®. Questa
relazione favorisce la generazione degli elementi d'arredo direttamente dalla pavimentazione
come radici di una pianta che crescono e si sviluppano interagendo con lo spazio. Lo
sviluppo e la configurazione degli elementi d'arredo costituiscono una sequenza di quattro
ambiti funzionalmente diversi tra loro, ma spazialmente uniti: zona vivibile esterna, zona bar,
spazio living e zona pranzo.

L'interazione della progettazione architettonica occidentale di sviluppo verticale e quella cinese di sviluppo orizzontale è evidente sia nell'elemento cilindrico attorno a cui ruota e si genera il progetto della disposizione interna, sia nello spazio dedicato alla cucina che interagisce tra il main deck e il lower deck con l'intenzione di rendere uno spettacolo visibile il momento della preparazione dei cibi.

Come detto, l'upper deck ha uno sviluppo a centri concentrici intorno alla piscina elemento centrale del ponte, il suo fondo trasparente sarà l'elemento di continuità verticale tra il main deck e l'upper deck.


L'acqua come concetto portante nell’Upper deck è evidente in quanto la concentricità dei
cerchi andranno a creare gli elementi fisici di arredo, facendo riferimento al riverbero
creato da una goccia che cade. La destinazione d'uso dell'upper deck é il benessere, la cura del corpo ed il relax alla ricerca di un equilibrio di energia tra corpo e mente.


Il lower deck è suddiviso in maniera inusuale con la creazione di due sole ampie cabine.
E' stata scelta questa soluzione in seguito ad un'analisi delle attuali realtà sociali,
caratterizzate da nuclei interpersonali ristretti. In una ripartizione usuale è comunque stato inserito un elemento innovativo introducendo la possibilità di accesso per un accosto all'inglese, soluzione tipica della barca-casa.


 


MATTIA CONGIA

Il presente lavoro di ricerca è stato redatto Redatto da G.Mattia Congia
Hanno collaborato al lavoro di ricerca i dottori Duccio Casali e Giovanni Locci

G.Mattia Congia, laureato presso la Facoltà di Architettura di Genova al Corso di Laurea Magistrale in Disegno Industriale, indirizzo Prodotto Industriale, attualmente dottorando con borsa di studio presso la Scuola di Dottorato in Architettura e Design presso la medesima Facoltà.
Ha collaborato con aziende legate al mondo della produzione industriale nautica, quali Azimut Yacht e i Cantieri di Baia s.p.a., per i quali ha sviluppato prodotti attualmente in produzione. Ha inoltre collaborato con Philips azienda specializzata nello sviluppo di sistemi elettronici e tecnologici di largo consumo, per la quale ha ideato Philips Led Bike, in produzione da gennaio 2010. Svolge attualmente ricerche nel campo dello sviluppo dei Sistemi Territoriali Turistici, con particolare attenzione alle opportunità di sviluppo nel settore della nautica da diporto.

 

mail:MATTIACONGIA mattiacongia@arch.unige.it

 

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Ideazione e realizzazione Airaldi Giacomo - Luogo di pubblicazione: Italia - Hosting by: Aruba.it- Update: lunedì 04 aprile 2010