NON SO SE E' PROPRIO ANDATA COSI'...ma a me piace
pensar di si
Io leggo sempre tante riviste....io con photoshop faccio
veramente miracoli.... io sono di parma tu di milano e lei
di palermo....ma siamo qui... studenti distratti in una città
che non conosciamo ma che adoriamo, i corsi ci assorbono tanto
tempo, quelli utili e quelli meno utili, quelli seri e quelli
meno seri...ma si devono fare tutti (per forza!) , leggiamo
un bando, quattro facciate che sembrano parlare turco...ma
chissà perchè per distrarci un pò iniziamo
per gioco come fanno i bambini (perchè noi per l'architettura
siamo come bambini alle prese con il gioco più nuovo
del mondo). Perchè non provare, non tentare...è
quasi automatico decidere, iscriversi, il fax di iscrizione
fallo tu... a me si inceppa sempre la carta, no mandagli una
mail dice lei che è più rapida, ma no... non
la leggono ( esistono ancora quelli che non leggono le mail?!)
dice l'altra. Cosi senza neppure saperlo e averlo capito siamo
iscritti ad un concorso nazionale di idee dal titolo bizzarro
(ma perchè noi non lo siamo!?) un metro cubo
di legno...ma ne potete usare anche di più
(recita il bando)...allora perchè un METROCUBO? chissà,
fa lo stesso siamo iscritti. Prime idee, nulla torna, ti capita
di svegliarti la notte e andare li... su quel tavolo pieno
di schizzi appoggiato precariamente su due cavalletti ikea
e dire abboziamo questa... gli altri dormono ma tu accendi
il pc, ti connetti, sbadigli ma devi vedere quella piega di
ghery, quella trasparenza di nuovel, quel particolare di koolhaas,
ma guarda ....per caso una torre di ITO TOYO ( ma a proposito
si chiama ITO TOYO o TOYO ITO oppure ITOTOYO ?! chissa?! )
è tardissimo sei ancora li a pensare e non riesci a
prendere sonno mentre senti in lontananza la sveglia...oddio
è mattina! Devo andare a frequentare ANALISI che prendono
le firme (ma perchè le firme fanno capire la matematica?).
Si svegliano i tuoi coinquilini, nonchè collechi nonche
amanti , nonche amici, cumune da studenti al limite della
sopportazioni, un'altro giorno scorre, si avvicina la scadenza,
prendi in mano un bicchiere e ti viene in mente quelll'aggeggio
strano che si ripiega che portava sempre tua madre in campeggio
(oddio se non ci fossero le mamme cosa ne sarebbe del design?)
l'idea funziona, almeno sembra, gli schizzi pure, il trucco
colorato da 300 DPI pure, ma un bel fotomontaggio dobbiamo
farlo...per forza! è sabato...o fose domenica, si mangia
un panino sul tavolo da disegno, la tastiera è unta,
il muose scivola dalle mani... voi lo avete mai visto un topo
che si fa prendere per la coda? su metiti in posa ti faccio
una foto la usiamo per il fotomontaggio...no c...ti sei mosso,
un'altra, reclutiamo manodopera, sottraiamo tempo alle cose
più importanti ed utili ma il progetto funziona...CI
SI CREDE! CONSEGNATO...quanta fatica...ma
poi per cosa? passa il tempo la giuria esamina e noi sempre
dietro alle firme del corso di analisi....si ricordano le
notti insonni, si ripensa alle cose fatte e a quelle che si
potevano fare....squilla il telefono e ti dicono hai vinto...non
ci credi ...non è possibile anche perchè sul
sito dei risultati tu che ti chiami cristina parodi ma cristina
di nome sei segnalata come p.cristina (ma sono matti?! o meglio
sarò io o forse sarà una che fà CRISTINA
di cognome?) stano stranissimo... ma allora era ITO TOYO O
TOYO ITO? Si Si... siamo noi ABBIAMO VINTO IL PRIMO
PREMIO....premio?! si fa per dire, forse la carta
che abbiamo sprecato non ce la siamo neppure ripagata, ma
che importa? perccato per le foreste ma le idee prendono forma
solo se messe sulla carta....la consegna dei premi è
a verona domenica! treno o macchina? andiamo l'importante
è andare...
e siamo anche tornati ...da oggi possiamo dire che abbiamo
vinto un CONCORSI DI IDEE....
ndr :: non so se sia andata proprio cosi ma piace pensar
di si, basta un metrocubo di legno..tutto qui!
(presentazione bizzarra di Airaldi Giacomo,
pensando ad un suo concorso da studente di tanto tempo fà)

Come bere un bicchier d’acqua,una cabina da
spiaggia.
L’idea nasce osservando un oggetto
di uso comune utilizzato al mare: il bicchiere telescopico
da pic-nic. Il bicchiere, costituito da moduli-pilota in
plastica scorrevoli reciprocamente ed autobloccanti, è
il modello concettuale di riferimento del progetto. Questo
oggetto di design anonimo da decenni fa parte del bagaglio
essenziale della vacanza, del tempo libero.
La cabina, come il bicchiere da pic-nic, è costituita
da moduli pilota scorrevoli e autobloccanti in multistrato
di legno di forma parallelepipeda. La semplicità
del sistema concettuale di riferimento impone una decisa
attenzione verso un altrettanto semplice sistema di assemblaggio
della cabina. La cabina è costituita da pochi elementi:
i moduli pilota, il tangone con la sua base e l’ombrello
di copertura. Moduli-pilota:
costruiti in multistrato di legno a resina fenolica opportunamente
montati con viteria in inox, trattati e verniciati;
Tangone e base:
elemento tubolare verticale centrale in acciaio montato
su una base opportunamente fissata al supporto della spiaggia
(incastrato nella sabbia, tassellato nel pavimento, ecc.)
Ombrello di copertura:
Elemento apribile costituito da una membrana tessile spalmata
in PVC.
A cabina smontata i moduli-pilota si presentano
a terra inseriti uno nell’altro posizionati al centro
dell’alloggiamento per un tangone verticale (fase
1), dentro ai quali sono già presenti tutti gli accessori
per l’abitabilità interna.
Una volta incastrato il tangone (fase 2) si fissano sui
golfari agli angoli del modulo-pilota superiore i tiranti
di montaggio (fase 3).
Successivamente si procede (fase 4) all’apertura dell’ombrello
di copertura, il quale costituisce protezione dai raggi
solari per il pannello di copertura della cabina.
Una volta assicurato l’ombrello agli strozzatori si
issa attraverso opportune drizze l’insieme dei moduli-pilota
superiori (fase 5) fino allo scatto delle fibbie laterali
(vedere descrizione in tav. 03) per finire con la definitiva
sistemazione dell’allestimento interno e degli accessori.

La cabina al suo interno ospita gli accessori
necessari per una confortevole vivibilità. Tali elementi,
già contenuti nella cabina smontata (fase 1), consentono
di sedersi, specchiarsi e di conservare oggetti e giochi
da spaiggia. La seduta è relizzata in legno e permette
all’utente di alloggiare al suo interno oggetti di
valore in quanto è dotata di serratura, lo specchio
è ancorato al tangone e si issa con esso al momento
dell’apertura dell’ombrello di copertura; infine
comode sacche in tessuto appese a tubolari in acciaio si
prestano ad accogliere la biancheria ed accessori
. 
Dettaglio del bloccaggio dei moduli-pilota.
Ogni modulo-pilota è composto da quattro pannelli
in multistrato fenolico. La composizione dei tre moduli
consente la formazione del corpo cabina e nello stesso tempo
la possibilità di costruire un insieme facilmente
assemblabile attraverso lo scorrimento telescopico dei singoli
moduli su loro stessi.
Il meccanismo di bloccaggio è basato sullo sfruttamento
delle caratteristiche fisiche del materiale con cui è
costruito il modulo pilota: le fibbie sono parte del pannello
laterale e attraverso due tagli nello stesso, sono libere
di muoversi elasticamente e quindi di aprirsi a bloccare
il modulo pilota superiore.
Il bloccaggio a fibbia, simile a quello utilizzato nella
normale ferramenta da pelletteria, è estremamente
economico e non richiede alcun inserimento di elementi metallici
o pezzi speciali. Questo sistema è altresì
idoneo per un rapido smontaggio: una semplice pressione
sul tassello-fibbia è sufficiente a far scorrere
il modulo-pilota sugli altri inferiori.
Come bere un bicchier d’acqua non solo è la
semplicità del montaggio della cabina, ma è
anche la facilità di adattamento al contesto in cui
si può inserire.
tappeti erbosi che richiamano i pascoli
murgesi , sono infatti intervallati con spazi di sosta.
