_programma
funzionale
Il progetto della Galleria di Architettura “come se”
ha origine dal suo programma: un mixitè funzionale la
cui forza trainante è l’organizzazione di mostre
di architettura a cui è possibile associare altri eventi
multidisciplinari. Il programma si arricchisce dalla presenza
di uno studio di architettura che oltre ad occuparsi degli allestimenti
opera nella progettazione alle diverse scale. L’idea inoltre
di uno spazio aperto ad un pubblico il più possibile
eterogeneo, ha portato alla creazione di un laboratorio per
la gastronomia fredda dove, tra un finger-food ed un caffè,
è possibile scambiare incontri tra i vari interlocutori
ed accedere al bookshop.
_programma spaziale
Lo spazio della galleria ha un fronte di otto metri con due
accessi su stada e penetra dentro l’edificio per circa
venti metri. Lo spazio è fluido e continuo: i percorsi
sono intesi come un flusso che segue la leggera pendenza del
pavimento, si dilata nelle entrate principali per poi richiudersi
e ancora riaprirsi.
Due sono gli eventi architettonici principali dello spazio della
galleria: il muro e il controsoffitto. Il muro corre lungo la
profondità della pianta e articola lo spazio in due aree
principali: la zona espositiva e quella dei servizi. Quest’ultima,
si articola attraverso l’area vendita ed il laboratorio
della gastronomia a contatto delll’accesso su strada,
prosegue con i servizi igienici e termina attraverso una parte
vetrata che delimita l’area dello studio di architettura.
Al centro del suo sviluppo il muro crea una pancia che accoglie
nel suo spazio interno due piccoli depositi. Prima rigido e
poi sinuoso il muro genera così una sequenza di compressione
e dilatazione degli spazi.
Il movimento della pianta, subisce un’ulteriore accelerazione
grazie al secondo elemento chiave del progetto e cioè
un controsoffitto che attraverso tagli, slittamenti e inclinazioni
articola e dinamizza la percezione.
Le pareti della galleria, sembrano farsi largo come fossero
chiglie di nave tra un banco di ghiaccio. La leggera pendenza
del pavimento, la dinamicità del controsoffitto, le pareti
inclinate, le curve creano uno spazio organico, uno spazio che
nelle intenzioni del progettista vorrebbe, quasi, respirare.
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