L’ERA DEL SOGNO

Archi come sogni e bassi come emozioni per arrampicarci sulle colonne dell’esistenza.

Ieri mi sono detto guardiamo le classifica italiana di vendita dei dischi dopo quel tritatutto del Festival di Sanremo. Ovviamente l’unico sanremese entrato nella top 10 è l’ottimo Sergio Cammariere, e allora vediamo chi è primo…Era – The Mass?…

C’ho messo qualche minuto a ricordare chi fossero e poi mi sono ricordato di due album di qualche anno fa: Era I ed Era II.

Evidentemente in tanti si sono ricordati visto che il loro nuovo album è finito direttamente primo in classifica. Il cd è esattamente come uno se lo aspetta, grande uso di cori, archi,  basso e batteria moderni e perfettamente sincronizzati.

Gli Era sono un progetto musicale nato dalla fervida mente del produttore francese Eric Levi, già compositore di colonne sonore sbanca-classifiche. E questo raffredda l’attegiamento che si può avere nei suoi confronti perché ci fa apparire la sua musica come un mero prodotto commerciale , ma allo stesso tempo ci affascina perché possiamo analizzare, quasi fosse un’opera d’arte, come si costruisce una melodia coinvolgente e trascinante.

Il cd si apre con il singolo The Mass che appunto dà il titolo all’album, un ottimo inizio,   quasi un “carmina burana”, un ritmo dato da punteggiature di archi e bassi che ci accompagnano in visioni fatte di cattedrali medievali, luci filtrate da vetrate di inibizioni e verità taciute come in Looking for something e Don’t go away.Qui la splendida voce della vocalist Lena Linnegren ci chiede di guardare oltre, a cercare le colonne che sorreggono la volta della vita senza farci spaventare dai gargoille della sofferenza e della disperazione.Tutto questo su un tappeto di canti gregoriani che si aprono a batterie elettroniche e tastiere cantilenanti.

Uno dei brani più toccanti è sicuramente Don’t you forget, una ninna nanna semplice e sognante quasi un dialogo tra una madre e il proprio bambino che le chiede continuamente se sarà sempre lì mentre lui sta crescendo e l’unica risposta che lei è in grado di dargli è Non ti dimenticare di me…

Il cd prosegue snodandosi sulle atmosfere new age di Sombre Day, possiamo sentire il profumo del mare all’alba e possiamo addirittura sentire l’acqua che ci bagna i piedi, per concludere poi con Voxifera e The Champions  in un crescendo epico di  archi sempre più maestosi, rullanti trascinanti ed ovviamente cori coinvolgenti e evocativi.

E’ impressionante la potenza figurativa di questa musica che riesce a farci vivere, drammi, sorrisi, emozioni, che ci fa  sentire profumi di incenso in chiese sconsacrate, brezze d’aria su montagne isolate e poi ci riporta esattamente dove ci aveva trovato.

L’unica accusa che si può muovere a questo progetto è quella di aver pescato da un’idea non originale. D’altronde l’accostamento di cori e canti gregoriani a basi elettroniche era già stato sfruttato dagli Enigma di Cretu.

Và però lodato lo scopo, gli Era vogliono creare atmosfere che ci tocchino gli angoli della mente, che ci rilassino al profumo di candele, che ci accompagnino nel sottofondo di serate con gli amici.

Fabio Siri

sirfabio@tin.it

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