LA FELICITA’ IMPERFETTA DI MANCINELLI.

Le piccole imperfezioni dell’amore riflesse in un bicchiere colmo di vita. 

Un caldo che annebbia la vista, un sole accecante, un bicchiere di thè fresco, ti sdrai e prendi in mano un libro, un titolo intrigante Solitudini imperfette di Andrea Mancinelli e subito rimani stranito.Ti aspetti un libro generazionale sui trentenni inquieti e insicuri che non sanno cosa vogliono dalla vita, praticamente ormai una fascia di mercato per l’editoria(Fabio Volo insegna). Ed invece scopri un altro libro, non solo la storia di un trentenne  gay, con il suo bel lavoro, la sua vita sociale intensa e glamour, e il suo amore travagliato, ma hai tra le mani una porta spalancata sulla vita ed il senso dell’amore.

Solitudini imperfette è la storia di Mattia un uomo che corre sull’autostrada della vita senza mai guardare il casello successivo ma c’è qualcosa che non capiamo immediatamente che lo turba e per farcelo capire ci racconta su due diversi piani temporali il suo passato recente.

Queste sensazioni non ci sono raccontate direttamente ma le capiamo dai non-rapporti con i colleghi di lavoro, dal disordine casalingo, dalla confusione mentale che lo attanaglia, è una vita fatta di incertezze, di passi falsi, soprattutto in amore.

Sono tutte emozioni che penetrano l’epidermide che squarciano il velo dei ricordi per metterci davanti i nostri errori, il nostro correre dietro ad un amore impossibile per poi abbandonarlo nell’istante esatto in cui lo si raggiunge , la nostra passeggiata quotidiana sul sentiero scosceso dei rapporti affettivi.

Un continuo scambiare l’affetto per amore, il sesso per amore, il desiderio di libertà per felicità. Fino a che ci si rende conto che questo stato di cecità non può durare in eterno,   

perché un ormone impazzito non si può scambiare per libertà, di cosa vogliamo liberarci?Di un rapporto stabile e sicuro?Vogliamo liberarci di “qualcosa che a tanti altri non arriva mai?”

Mattia parla con un anziano che gli spiega cos’è il vero dolore, la vera infelicità, sentiamo il rumore del mare burrascoso della Scozia che si infrange sugli scogli che sorreggono un faro, la cui luce illumina la vita di un giovane milanese bramoso di esperienze, ma in realtà solo bisognoso d’amore. Fino a che realizziamo che nella vita si può essere bugiardi o insinceri ma in entrambi i casi prima di tutto dobbiamo essere onesti con noi stessi.”Perché dire la verità ti obbliga anche ad ascoltarla. Sul serio. E allora capisci che se non inizi a rispettare l’altro, potrebbe un giorno accaderti la stessa cosa: di sentirti dire tutta la verità. E se non sei pronto ad ascoltarla, ti farà molto male. Forse per questo ci siamo abituati a mentire, non sopportiamo l’idea che qualcuno ci riveli verità troppo simili alle nostre. Mentendo per tutta la vita, non saprai mai quanto dolore puoi causare.”

Solo allora il bicchiere che ho di fianco diventa il classico termine di paragone per la propria esistenza, non so ancora se vederlo mezzo vuoto o mezzo pieno. Realizzo che l’amore non è universale, è diverso per ciascuno di noi  dipende da noi come lo intendiamo, lo viviamo, da cosa cerchiamo nell’amore se solo una rapida bruciante passione o un sorriso continuo che ci illumini ogni istante per avvicinarci alla felicità, perché come ho sentito dire una volta, non è importante spingere fuori perché la felicità è un porta che si apre da dentro..

 

sirifabio@tin.it

 

Andrea Mancinelli

SOLITUNI IMPERFETTE

Baldini & Castoldi

 

 

  

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