LA FINESTRA SULL’AMORE DI FERZAN

Gocce di memorie che decorano d’amore e passione quello splendido dolce che è la vita.

 La finestra di fronte è insieme a Ricordati di me uno dei film  di questa stagione maggiormente carico di aspettative e apparentemente sembrano affrontare lo stesso tema della voglia di affermazione nella vita.In realtà il film di Ozpetek ci racconta il bisogno di dare e ricevere amore e la capacità di trasformare l’iniziale passione di una relazione in qualcosa di più maturo che ci motivi la vita stessa.

E’ difficile assistere ad un film di Ozpetek e non farsi travolgere da un fiume di sentimenti, emozioni, passioni. Anche se è sempre scomodo fare paragoni si può dire che il regista turco possiede una capacità di coinvolgimento che solo Almodovar ci mostra.

C’è poesia nel raccontare emozioni così semplici come possono essere l’amore per una persona e la voglia di riscatto dalla vita. C’è nella storia di Giovanna e Filippo, una classica famiglia popolare con dei figli da crescere e con i soliti problemi economici, un flusso di passione e di sentimento interrotto e sospeso. Solo l’incontro con un anziano smemorato aiuterà uno dei protagonisti a capire la forza che può dare proprio quel sentimento perduto. Anche l’amore nascosto che Giovanna ricerca nell’appartamento di fronte non si capisce mai se è un sentimento vero o solo il riflesso di una vecchia passione che si specchia in una finestra dietro il fumo di una sigaretta.

Credo che questo sia il film più personale ed intimo di Ozpetek, dopo il successo de le fate ignoranti  ci saremmo aspettati un altro film di genere ed invece ci stupisce con una storia piccola, basata su una sceneggiatura di sentimenti interpretata da attori coinvolti e in alcuni casi sublimi come Massimo Girotti a cui il film è dedicato. Il ruolo più complesso ed introspettivo del film,che sembra scritto apposta per Giovanna Mezzogiorno tanto è perfetta, è quello di una maschera cinica ed insicura dietro cui si nasconde il bisogno di amare. Unica nota negativa Raul Bova che dispiace veramente, ma tanto impegno è proprio sprecato, il talento se non c’è è dura farselo venire…

Bellissimo il riferimento che Ozpetek fa all’amore omosessuale, ricordandoci, che non solo è uguale all’amore di qualunque persona sia in grado di provare sentimenti ma sottolineando la normalità di quell’amore. Presentandoci quelle situazioni, il gay innamorato di un uomo sposato oppure un gay anziano e solo, nei suoi aspetti più scomodi per la nostra società ma più consueti  di quanto si possa immaginare. Riuscendo anche a fare una critica all’amore omosessuale che si macchia di un senso di colpa e sviluppa un bisogno di riscattarsi sia nell’Italia del ’43 che in quella del 2003.Perchè come dice Davide non dobbiamo sopravvivere ma dobbiamo pretendere di vivere la vita.

Una nota di menzione particolare va alla colonna sonora che si rivela un vestito tagliato perfettamente su un film già perfetto, per questo la finestra di fronte può non essere solo un film ma per alcuni può essere il film della vita, d’altronde ogni immagine di questa pellicola è come un a goccia di vita che ci insegna ad amare.

Fabio Siri

sirifabio@tin.it

www.lafinestradifronte.com