UN POETA COSTRUTTORE

di Brunetto De Batté

Roccavignale

Millesimo

Marco Ciarlo gira ancora con le chiavi in tasca del suo ultimo castello, l'ultimo e non ancora finito,
un'opera che si affianca alla precedente.
Si  perché gli sta capitando la classica fortuna delle ciliege… una tira l'altra… ed infatti lavora contemporaneamente a due recuperi di castelli, il primo di Roccavignale
ed il secondo di  Millesimo  a pochi chilometri…
I pregi degli interventi si ascrivono sulla scia tracciata da Scarpa e Albini
per continuare con Canali e Carmassi e tra i giovani prima Nepi e poi Pellegrini…
sottolineando il percorso come oggettiva possibilità di rendere l'architettura
esistente vivibile e visitabile.
Ciarlo è cosciente e attento sia al sito che alla preesistenza e con silenzioso ascolto si avvicina con sentimento, come se sospendesse rumori e tensioni che provengono dal mondo.
Quello che trasmette, anche quando spiega i suoi progetti, è un senso
di umiltà, con la sua calma, con un suo tempo certamente non contaminato dalle frenesie metropolitane iperdinamiche... riesce proprio
con il ritmo kunderiano sull'elogio della lentezza a frenare l'attenzione
sulle sue cose e sui paesaggi…dettagli, segni, piccoli garbati gesti …
in questa visione lenticolare come per il Signor Palomar di Calvino
gli oggetti raccontano e si raccontano in una loro storia.
Il purismo e l'essenza delle scelte trasmettono la bellezza del minimalismo come sospensione del tempo.
Scale che si disegnano nell'aria, dove i guizzi di luce attraverso le fughe
esercitano, con calcolata abilità, emozioni…
Tutto quel che sto scrivendo si potrebbe sovrapporre traslandolo anche ad un altro progetto…fatto da altra mano…ma non credo…ho già presentato 
alcuni suoi  lavori, e più lo seguo scopro che il suo operare sottolinea
la forza che è l'assenza ed anche  (se a lui lontano per poetica) si potrebbe dire che abbia assorbito a pieno la lezione di Mies .
Quello che colpisce del suo lavoro è la raffinata eleganza fatta di semplicità…anche quando lavora sul nuovo (come per i moli di Borghetto S.S. e di Spotorno) la sua modernità la raggiunge per elementi addizionali, una sommatoria di oggetti che con autonomia figurativa dialogano tra loro per giusta distanza.
La Rocca è una musicalità di parole  cadenzate come
Il sentiero, il ponte, la porta, la scala, il solaio, i totem, le luci, il tetto
il gioco dei traguardi…sino al cielo, una sequenza non fatta di racconto ma di emozioni anche sospese…
questo accade anche a Millesimo
con il piede del castello sulla roccia bagnata, le scalee, il solaio vassoio, un poderoso consolidamento restituito leggero…così un 
 testo teorico come quello di Susanne Langer "sentimento e forma" 
può riscoprirsi nel rapporto tra pagine e stanze...
Lo spazio che ci fa ritrovare Ciarlo è uno spazio stanziale pieno di accoglienza che abbraccia e coccola senza mai scivolare nel banale.

 

BRUNETTO DE BATTE'

Laureato in architettura a Firenze nel 1974, è professore associato e si occupa dei "temi" d'architettura e delle teorie & tecniche della progettazione architettonica degli interni.
E' membro della Giunta del Consiglio di Corso di Laurea e del Dipartimento DIPARC.
Docente del Dottorato di teorie e tecniche della progettazione, di Genova.
Direttore scientifico del Master in Architettura per lo spettacolo
L'attività didattica e la ricerca riguardano prevalentemente le teorie, l'architettura degli interni, le tecniche costruttive tradizionali e sperimentali, i metodi e gli strumenti di lettura e di rappresentazione del progetto.

 

MARCO CIARLO

Nasce a Savona nel 1961; studia architettura presso l’Università di Genova laureandosi nel 1988 con Giuliano Forno di cui è assistente di Progettazione. Vincitore con Luca Forno del concorso per l’allestimento del padiglione C al Salone Nautico Internazionale di Genova. Premiato al concorso nazionale ANPEL ed al concorso nazionale per il restauro del cinquecentesco Palazzo della Rovere di Savona. Ha operato ed opera con gli studi di Teobaldo Rossigno e Paolo Stringa. Collaboratore di Ugo La Pietra sulla rivista Artigianato per il comparto del vetro di Altare.  Ha progettato impianti sportivi, edifici industriali, piazze e realizzato parecchi interventi di architettura d’interni ed allestimenti di mostre. Affianca alla professione attività in campo artistico di ricerca sull’immagine e la materia, anche come verifica interdisciplinare con particolare riferimento alla pittura, scultura e al design.

 

 

 

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